Sostenibilità
lug 2025

Piano transizione 5.0: come accedere al bonus e quali interventi comprende

Tempo di lettura: 5 min

Con il Piano Transizione 5.0 il fotovoltaico, i software di monitoraggio, i sistemi di gestione ed efficientamento dei consumi ricevono importanti agevolazioni per sostenere le imprese del territorio italiano nella riduzione dei consumi energetici. Ecco chi può fare domanda, e con quali tempistiche, per investire in beni materiali e immateriali previsti dal Piano.

Piano transizione 5.0: cos'è e a chi si rivolge

Il Piano Transizione 5.0 nasce con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici agevolando la transizione dei processi produttivi verso una maggiore efficienza, sostenibilità e utilizzo delle fonti rinnovabili.
 

L’agevolazione si sviluppa nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per riconoscere un credito d’imposta alle imprese che investono in strutture produttive situate sul territorio italiano.
 

Il Piano Transizione 5.0 integra il piano precedente, Transizione 4.0, e può contare su 6,3 miliardi di euro di risorse PNRR, da allocare entro il secondo trimestre del 2026.

Chi può accedere agli incentivi del piano Transizione 5.0

Le linee guida della Transizione 5.0 esplicitano che possono beneficiare delle agevolazioni tutte le imprese residenti e le organizzazioni stabili con sede in Italia, in ogni forma giuridica, settore economico, dimensione e regime fiscale.
 

I benefici sono rivolti a tutte le imprese che investono, tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025, in nuove strutture produttive oppure in progetti innovativi che portino a una riduzione dei consumi energetici.
 

Ci sono però alcune eccezioni: sono escluse le imprese in difficoltà finanziaria o con sanzioni interdittive, quelle in mancato adempimento delle norme di sicurezza e contributi previdenziali, Sono escluse anche le aziende che potrebbero violare il principio “Do No Significant Harm”, ovvero di non arrecare danni al raggiungimento degli obiettivi ambientali secondo l’articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852 UE.

 

Quali interventi possono godere del bonus transizione?

Tra gli investimenti che il bonus Transizione 5.0 indica come agevolabili troviamo l’acquisto o leasing di beni strumentali materiali e immateriali:
 

  • tecnologicamente avanzati,

  • interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura,

  • impiegati in progetti di innovazione che riducano i consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3%,

  • oppure, che riducano i consumi energetici dei processi interessati dall’investimento almeno del 5%.
     

Il Piano distingue quindi tra beni materiali e immateriali, includendo tra i primi macchinari, sensori, dispositivi e impianti; tra i secondi, software di gestione, miglioramento e monitoraggio. Entrambe le categorie si rifanno a quelle stilate dal Piano Transizione 4.0, opportunamente aggiornate.

 

Panoramica dei beni strumentali per la riduzione dei consumi energetici

Come abbiamo detto, il Piano richiede di effettuare un investimento in almeno uno dei beni strumentali materiali e immateriali previsti dal Piano Transizione 4.0.
 

L’Allegato A sui beni materiali presenta tre aree:
 

  • Beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti.

  • Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità - tra cui rientrano i componenti, sistemi e soluzioni intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici e idrici e per la riduzione delle emissioni.

  • Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.
     

L’Allegato B sui software viene ampliato per includere:
 

  • software, sistemi, piattaforme e applicazioni di monitoraggio continuo e visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, oltre a meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati.

  • software di gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di efficientamento energetico.
     

Di grande interesse quindi il primo punto, che include nelle agevolazioni i sistemi di monitoraggio dei consumi energetici.
 

Oltre ai beni strumentali, trovano posto anche i sistemi di autoproduzione e autoconsumo di energia, che devono però necessariamente far parte di un investimento che include l’acquisto di un bene strumentale, tra cui:
 

  • Gruppi di generazione dell’energia elettrica

  • Trasformatori e misuratori funzionali alla produzione di energia elettrica

  • Impianti per la produzione di energia termica, con elettrificazione dei consumi termici, alimentati tramite energia elettrica rinnovabile autoconsumata.

  • Servizi ausiliari di impianto

  • Impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta

  • Impianti fotovoltaici, solo con pannelli prodotti negli Stati membri dell’UE e con efficienza pari ad almeno il 21,5%.
     

Per i pannelli fotovoltaici e ai sistemi di accumulo è previsto un limite di spesa, con proporzionalità tra la spesa che viene agevolata e l’energia che erogano. Per i sistemi di stoccaggio si tratta di 900 € per kWh; per la generazione di energia è determinato alla dimensione dell’impianto e dalla tipologia di rinnovabile impiegata.

 

Come accedere al piano di Transizione 5.0: scadenze, documentazioni, requisiti

Sono ammesse al piano tutte le imprese citate in precedenza, ad eccezione di quelle escluse, che avviano un progetto entro il 1° gennaio 2024 e lo completano entro il 31 dicembre 2025.
 

È richiesta una documentazione esaustiva da presentare prima e dopo gli investimenti, incluse la verifica da parte del GSE, una perizia sulla rispondenza dei beni 4.0 ai requisiti tecnici, la documentazione per dimostrare le spese sostenute.
 

La documentazione finale dovrà essere presentata entro il 28 febbraio 2026, e l’agevolazione sarà erogata tramite credito d’imposta, esclusivamente in compensazione tramite F24 presentato tramite il canale dei servizi telematici offerti dall’Agenzia delle entrate.

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