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Innovazione
Illuminazione impianti sportivi: cosa prevedono le norme CONI
Tempo di lettura: 4 min

L’illuminazione di un impianto sportivo comporta diverse criticità. Prima tra tutte, ovviamente, la necessità di fornire un livello di illuminazione sufficiente e omogeneo: impianti non sufficientemente illuminati o con zone d’ombra impattano direttamente sulle prestazioni. Immaginate, ad esempio, un campo da tennis con una zona meno illuminata nella quale la palla “scompare” per poi tornare a essere visibile in maniera corretta solo nei pressi del giocatore. Allo stesso tempo l’illuminazione non deve abbagliare né i giocatori, né eventuali arbitri, né tantomeno il pubblico. Inoltre, nei casi in cui l’impianto venga utilizzato per eventi agonistici di particolare importanza, è fondamentale considerare le necessità di eventuali riprese televisive che richiedono un livello di illuminazione attentamente progettato.

La possibilità di ospitare incontri in notturna rappresenta un grande vantaggio per qualunque società sportiva: conferisce pregio alla propria organizzazione, consente un maggiore ritorno economico e semplifica la gestione del calendario permettendo eventualmente anche di recuperare match rimandati per qualunque tipo di imprevisto.

Le norme CONI relative agli impianti sportivi

Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), al pari di altri organismi come FIFA e UEFA, hanno nel tempo definito specifiche normative contenenti i parametri illuminotecnici per la progettazione degli impianti sportivi che devono ospitare match notturni. La rinnovata sensibilità verso l’efficienza energetica impone scelte sempre più sostenibili ed ecologiche come ad esempio l’impiego di tecnologie a LED. Diversamente dalle soluzioni tradizionali, i dispositivi che sfruttano questo tipo di tecnologia possono essere accesi o spenti singolarmente e a distanza, senza richiedere tempi di riscaldamento o raffreddamento.

 

Per la corretta progettazione e realizzazione dell’illuminazione artificiale dei campi sportivi è dunque fondamentale far riferimento ai parametri espressi dalle norme CONI per l’impiantistica sportiva, il cui ultimo aggiornamento risale al 2008. Queste, oltre a trattare più in generale tutti i criteri di realizzazione, riportano espressamente “le caratteristiche illuminotecniche consigliate per alcune attività sportive”.

 

In tali norme, il CONI raccomanda di evitare l’abbagliamento per praticanti e giocatori, e rimanda alla normativa UNI EN 12193, di competenza UEFA, per determinare i valori limite. Nel caso in cui non venga effettuata la verifica con i valori UNI, le sorgenti di illuminazione non devono risultare visibili, all’interno dello spazio di attività, sotto un angolo inferiore a 20° rispetto all’orizzonte. Nelle piscine il punto di visione coincide con il piano vasca, mentre negli altri casi, per convenzione, si considera l’altezza di un metro e mezzo dal terreno di gioco.  La normativa indica inoltre che per contenere i consumi e l’inquinamento luminoso le caratteristiche e l’orientamento degli impianti devono essere tali da limitare al massimo la dispersione del flusso luminoso al di fuori delle superfici di gioco.

LA norma UNI EN 12193 relativa all'illuminazione di installazioni sportive

Le norme CONI per l’impiantistica sportiva danno quindi indicazioni piuttosto generiche. Per specifiche più dettagliate, nella tabella con i dati relativi agli sport principali, il CONI stesso rimanda espressamente alla normativa UNI EN 12193 “Luce e illuminazione - Illuminazione di installazioni sportive”, la cui ultima versione risale al 2019. Questa norma descrive nello specifico l’illuminazione per gli eventi sportivi al chiuso e all’aperto maggiormente praticati in Europa e prende in considerazione espressamente l’illuminazione artificiale. Gli elementi approfonditi riguardano l’illuminamento, l’uniformità, la limitazione dell’abbagliamento e le proprietà di colore delle sorgenti di luce. Tutti i requisiti indicati sono intesi come minimi, e vengono inoltre segnalati i metodi di misurazione di tali valori. La norma precisa inoltre le limitazioni sul posizionamento delle sorgenti luminose. A seconda del tipo di impianto sportivo è comunque possibile che le singole federazioni nazionali raccomandino valori più restrittivi.

 

Installare un impianto di illuminazione in maniera corretta e rispondente alle norme non è quindi assolutamente banale ed è fondamentale affidarsi a un partner tecnicamente preparato e con una solida esperienza. Gli elementi da tenere in considerazione infatti sono molti, e fanno riferimento a grandezze illuminotecniche di non facile comprensione per i non addetti ai lavori: a titolo di esempio, possono comprendere gli illuminamenti orizzontali (Eh) e quelli verticali (Ev); l’uniformità puntuale e generale di questi illuminamenti; l’indice di abbagliamento (GR) e le indicazioni sulla temperatura di colore (TK).

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Normativa spogliatoi impianti sportivi

Pur senza specificare particolari requisiti in termini di illuminazione, la normativa CONI si esprime anche relativamente a elementi definibili “di contorno”, ossia che non impattano direttamente sugli incontri sportivi, come spogliatoi, corridoi e disimpegni. Le normative relative a questi ambienti hanno purtroppo acquisito un grande rilievo in seguito alla pandemia Covid-19.

L'importanza delle riprese televisive

Un impianto correttamente illuminato consente di ospitare eventuali riprese televisive. In questo caso bisogna però considerare che le richieste legate all’illuminazione sono decisamente più stringenti, variano a seconda del tipo di sport praticabile all’interno dell’impianto e tengono in considerazione altri elementi come i possibili riflessi del campo di gioco o i valori relativi ai parametri colorimetrici. Nelle competizioni calcistiche, ad esempio, normalmente le raccomandazioni prescrivono valori degli illuminamenti che oscillano tra 250 e 800 lux, in base all’estensione dell’impianto, mentre nel caso di riprese televisive sono richiesti valori compresi tra i 1.000 e i 1.500 lux.

Progettazioni a regola d'arte

Le nuove tecnologie permettono un’efficace illuminazione di impianti e aree estremamente complesse, come hanno dimostrato le recenti Olimpiadi invernali di Pechino, che hanno visto gare di sci e snowboard svolgersi in notturna, con relative riprese televisive, senza alcuna criticità di rilievo. È fondamentale capire, però, che l’illuminazione di un impianto sportivo richiede un progetto accurato, con una discreta quantità di calcoli fotometrici e l’eventuale utilizzo di specifici software di calcolo e rendering.

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